Quando si progetta un sistema di videosorveglianza perimetrale, uno degli errori più comuni – e critici – è quello di lasciare zone morte senza copertura. Altezze non corrette, posizioni scelte male o configurazioni inadeguate possono portare alle temute zone morte o punti ciechi. Per questo motivo, prima di installare qualsiasi telecamera, è fondamentale condurre una verifica che tenga conto delle caratteristiche del sito, delle sue esigenze e delle sue vulnerabilità.
In qualsiasi sistema di sicurezza, la protezione perimetrale è la prima linea di difesa. Qualsiasi lacuna nella copertura può compromettere seriamente l’efficacia del sistema. Le zone morte sono spazi in cui le telecamere non hanno visibilità, riducendo la capacità di rilevare intrusi o eventi sospetti, creando un rischio reale ed evitabile.
Recinti con perimetri irregolari, aree scarsamente illuminate… sono le principali vittime di zone morte o punti ciechi in un sistema di videosorveglianza perimetrale a circuito chiuso. Ma come gestire le zone morte o i punti ciechi nella sicurezza? Continua a leggere!
Cosa sono le zone morte e perché sono pericolose?
Una zona morta è un’area in cui una telecamera non cattura un’immagine, a causa di un’angolazione sbagliata, di ostacoli fisici, di errori di progettazione o di limitazioni tecniche. Questi punti ciechi permettono a intrusi o minacce di passare inosservati, ritardando la risposta e aumentando il rischio di incidenti.
Il rischio di non essere scoperti è una minaccia cruciale per qualsiasi azienda. Per questo motivo è fondamentale avere un processo di installazione organizzato e affidarsi ai migliori sistemi tecnologici di analisi video per ridurre al minimo le potenziali violazioni della sicurezza.
Sebbene qualsiasi tipo di impianto possa essere interessato da zone morte o punti ciechi, ci sono aree in cui le conseguenze possono essere particolarmente gravi. Ecco alcuni esempi:
- Ambienti industriali e logistici: magazzini, capannoni o porti dove il volume e l’altezza del materiale creano facilmente angoli morti.
- Infrastrutture critiche: centrali elettriche, impianti di trattamento o stazioni di trasporto in cui è necessario un monitoraggio continuo e ininterrotto.
- Cantieri e perimetri estesi: cantieri o grandi recinti all’aperto che presentano sfide topografiche.
- Edifici aziendali e centri commerciali: aree di carico, accessi posteriori o parcheggi poco coperti.
Ignorare le zone morte significa aprire crepe invisibili nel perimetro. Questi punti ciechi sono spesso sfruttati dagli intrusi e rappresentano una delle falle più comuni nelle strutture industriali, logistiche, residenziali o ricettive.
In molti casi, non si tratta di una mancanza di tecnologia, ma di una pianificazione errata, in cui la posizione di telecamere, barriere o sensori non tiene conto di tutte le angolazioni e del comportamento effettivo dello spazio durante il giorno e la notte. Le zone morte possono presentarsi in angoli o nicchie poco illuminate, cambi di livello o aree con vegetazione alta, perimetri irregolari o discontinui, superfici riflettenti o interferenze fisiche.
In che modo DFUSION aiuta a eliminare gli angoli morti?
DAVANTIS ha sviluppato DFUSION, un sistema di analisi video intelligente che combina due motori di rilevamento: uno basato sul comportamento e l’altro sull’aspetto. Questa combinazione moltiplica la capacità di rilevamento rispetto ai sistemi convenzionali. DFUSION permette di:
- Rileva automaticamente gli errori di copertura dalla fase di progettazione.
- Ottimizza il posizionamento e la configurazione delle telecamere per ridurre al minimo gli angoli morti.
- Analizza gli eventi in tempo reale, anche in condizioni di scarsa visibilità.
- Riduci i falsi allarmi grazie alla verifica intelligente, migliorando l’efficienza operativa.
DFUSION trasforma la videosorveglianza perimetrale in una soluzione proattiva e predittiva, ideale per installazioni complesse e ambienti critici.
Protezione e sorveglianza senza zone morte
Ignorare le zone morte significa aprire la porta alle vulnerabilità. L’implementazione di soluzioni come DFUSION permette di anticipare i guasti, ridurre i rischi e garantire un monitoraggio efficace e continuo. Le tecnologie avanzate come DFUSION fanno la differenza: rilevamento a 360°, algoritmi di intelligenza artificiale e capacità di adattarsi a qualsiasi scenario. Tutto questo senza la necessità di ingombrare lo spazio con dispositivi, il che riduce i costi e semplifica la manutenzione.
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